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Contrasti d’inverno

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CONTRASTI D’INVERNO

 

No

non è di gennaio quel cielo terso

colmo di cristalli e di una luna tonda

ombreggiata

come i riccioli del manto di una pecora.

Spande auree immortali sui vetri illuminati dei palazzi:

magre celle le stanze

nelle quali ricreare la bellezza che manca

è ciò che resta;

lidi affranti di pene e di pensieri

per anime che vorrebbero volare

e sopravvivono;

pietre grigie

laddove – per amore –

ardono di fatica mente ed ossa

e i rattrappiti corpi

infine stentano lo scorrere di una notte di riposo;

barriere finte a salvaguardia

da cui quell’allegria che a volte filtra

è lo sprazzo dovuto

necessario.

 

No

non è di gennaio questo chiarore

le fronde placide

i giardini in fiore

il tenue abbaiare a questa luna

a cui converge il vizio, il rinnegarsi

il contrastare se stessi

l’umana debolezza

la natura

per cui più coscienza possiedi

più isola divieni

mendicando l’amore in mille modi.

 

No

non è di gennaio la mite brezza

quella smania di vita sì distante

eppure prossima a te

o lieve saltimbanco

o mio fratello.

 

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